L’Italia non è un paese per vecchi. Solo in una regione infatti, l’Emilia Romagna, si supera il tetto del 10% di anziani over 65 assistiti a domicilio. In ben 11 regioni (Valle d’Aosta, Bolzano, Toscana, Piemonte, Puglia, Campania, Marche, Calabria, Liguria, Trento, Molise) questa percentuale scende sotto il 4%. E’ la fotografia scattata dal 10° Rapporto Sanità dell’Università Tor Vergata di Roma, elaborato dai ricercatori del Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità (Crea), presentato oggi nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Eppure, in Italia, per la non-autosufficienza si sono spesi nel 2012 circa 27,7 miliardi, di cui il 28,5% per prestazioni sanitarie e il resto per quelle sociali. La spesa privata è di circa il 7,7%. Complessivamente – spiegano gli esperti del Consorzio – siamo al 1,8% del Pil, valore non dissimile a quello medio europeo.
Nella gestione della non-autosufficienza, il problema sembra essere quello dell’eccesso di frazionamento dei fondi: il 43,8% della spesa riguarda le indennità di accompagnamento gestite dall’Inps; l’11,4% le pensioni di invalidità civile (Inps); il 20,4% per assistenza residenziale e semi-residenziale; il 2,9% le prestazioni domiciliari in natura e in denaro da parte dei Comuni; il 4,8% l’assistenza domiciliare integrata da parte delle Asl; il 3,4% la lungodegenza ospedaliera; il 7,7% la spesa privata delle famiglie per servizi di assistenza a disabili e anziani. “Le varie prestazioni – spiegano i ricercatori del Crea – in molti casi si sovrappongono e, peggio, rispondono a requisiti per l’accesso disomogenei; ad esempio, alcune sono legate al reddito e altre ne sono del tutto indipendenti, con il rischio di generare razionamenti in alcune aree e privilegi in altre”.

Chissà se un giorno un “illuminato” deciderà di mettere un po’ d’ordine nel “marasma”dell’assistenza alle persone anziane o non autosufficienti. Magari si potrebbe addirittura accorgere che una “buona” domiciliarità potrebbe far risparmiare soldi e contemporaneamente aumentare i posti di lavoro… E se mai avesse bisogno di un’aiuto, tutto il gruppo Badaben sarebbe pronto ad aiutarlo gratuitamente… Ma forse questa, sì, è fantapolitica…