L’ATTEGGIAMENTO CARITATEVOLE

L’Atteggiamento Caritatevole spesso affligge chi ha una visione del mondo molto concentrata sui propri interessi particolari e, di conseguenza, ha difficoltà nel comprendere i meccanismi universali che regolano il mercato del lavoro. Quando i Caritatevoli cominciano ad avere bisogno di assistenza, come prima cosa pensano: “Ci sono tante persone a questo mondo che non hanno di che mangiare e di che dormire. Magari offrendo vitto, alloggio e quarche soldino, posso aiutare un povero diseredato e contemporaneamente soddisfare la mia esigenza.” Ed ecco quindi che vediamo spuntare sui giornali e sui siti di annunci gratuiti, proposte del tipo: “Badante buon italiano no fumatrice libera da impegni familiari amante pulizia cercasi per anziana semi-autosufficiente. Si offre vitto, alloggio più Euro 500″.

I datori di lavoro affetti da Atteggiamento Caritatevole, dopo aver faticosamente reperito un lavoratore disposto ad accettare la loro misera offerta, finiscono immancabilmente per affrontare le conseguenze della loro mancanza di lucidità. E alternativamente possono trovarsi con:  1) la casa svuotata da qualsiasi bene di valore;  2) l’anziano abbandonato dalla sera alla mattina;  3) la casa e l’anziano in ostaggio di una persona affetta da gravi squilibri mentali. Molto spesso, le persone affette da Atteggiamento Caritatevole pensano: “Nel nostro paese vengono solo i delinquenti…”

Consiglio per le persone affette da Atteggiamento Caritatevole.

Poiché chi viene nel nostro paese per svolgere il durissimo lavoro di badante, del vitto e dell’alloggio già dispone a casa sua, è solo l’entità della retribuzione che spinge le persone ad emigrare. Offrire uno stipendio ridicolo attira solo i malintenzionati, gli squilibrati e chi accetta di sbarcare il lunario da noi mentre cerca un lavoro migliore altrove. Sotto sotto, inconfessata e mascherata dai buoni principi della carità, c’è l’idea di poter approfittare dell’altrui fame. Poiché però, nonostante la crisi, rimaniamo un paese opulento, dobbiamo arrenderci al fatto che di fame non muore più nessuno. E se i soldi proprio non ci sono, dovremo occuparci noi parenti del benessere del nostro caro. 500 euro al mese in più, in fondo, potrebbero farci comodo…

L’ATTEGGIAMENTO DA SUPERMERCATO

Se quando fate la spesa al supermercato leggete tutte le etichette prima di scegliere il prodotto, se chiedete sempre “pane poco cotto” o ordinate al norcino “tolga tutto il grasso dal prosciutto, per carità!”, se siete convinti che gli animali che vivono vicino a Chernobyl abbiano tre teste, che l’eccessivo uso del telefonino faccia venire il tumore al cervello e che la mozzarella di bufala campana non vada più mangiata perché contiene metalli pesanti, allora siete degli eccellenti candidati per l’Atteggiamento da Supermercato. Ed ecco quindi questi figlioli impegnarsi nella ricerca di una badante rigorosamente filippina o sudamericana ma forte e robusta, perché il papà pesa 80 kg e va sollevato dal letto quasi di peso, che sia dolce e delicata come una cingalese ma con una padronanza dell’italiano quasi perfetta, “perché mamma ci sente poco e sennò non si capiscono”, ma anche pronta a spezzarsi la schiena per pulire, spazzare, sciacquare e lucidare e “possibilmente un po’ colta e curata, che sennò la mamma si vergogna ad uscirci”. Ed eccoli imbarcarsi in ricerche faticosissime e sicuramente infruttuose di “badanti geneticamente modificate” e presentare alla mamma o al papà decine di persone, cercare quotidianamente su internet qualche nuova candidatura “con foto” in modo da poter valutare a priori se è il caso di incontrarla. Per poi scoprire che a ciascuna di esse manca sempre qualcosa…

Consiglio per chi è affetto da Atteggiamento da Supermercato.

Le persone purtroppo non sono prodotti da scegliere come se fossero sullo scaffale del supermercato e la “badante perfetta” non esiste, soprattutto se in essa cerchiamo caratteristiche assolutamente incompatibili fra di loro. Il consiglio è di farsene una ragione e di stabilire delle priorità: se abbiamo il papà da sollevare, sceglieremo un bell’omone dell’Est Europa invece di una filippina “secca secca”; se la mamma è particolarmente sensibile agli atteggiamenti affettuosi, opteremo per una orientale dolce e sorridente anche se non parla un italiano fluente; se la mamma è fissata con le pulizie, ci orienteremo su una colf “dura e pura” anche se di aspetto un po’ trasandato. A quel punto, per le passeggiate sarà meglio rivolgersi ad un’amica…