Probabilmente queste mie parole giungeranno abbastanza impopolari ai (circa) 150.000 lavoratori domestici che otterranno il sussidio.

Sia ben chiaro: non sono assolutamente contrario al bonus, ma un bonus “fatto così” assume i contorni di un iniquo beneficio “a pioggia” che rischia di arrivare dove è già bagnato.

Nel caso delle “badanti” infatti, non subordinare l’erogazione del ristoro ad una effettiva diminuzione dell’orario di lavoro, va a premiare le lavoratrici che, nonostante il lockdown, hanno lavorato anche per 40 ore settimanali, con uno stipendio “di tutto rispetto”, penalizzando invece le conviventi che sono state “messe in ferie”, che in alcuni casi sono state sospese senza stipendio o quelle che, a causa del Corona Virus, sono state in casa con gli assistiti per due mesi interi senza turni di riposo, senza la possibilità di “staccare dal lavoro” al pari dei (giustamente) tanto osannati medici ed infermieri.

Ancora una volta l’unica cosa che risulta ben chiara è la mancanza di un progetto, la mancanza di considerazione nei confronti di lavoratori considerati “di serie B”. E non sto parlando solo dell’emergenza Covid-19 che, di per sé, potrebbe giustificare qualche scivolone, data la necessità di prendere decisioni importanti in poco tempo, ma di un problema che viene da più lontano, che coinvolge, ad esempio, la miopia con la quale (non) si affrontano questioni quali i problemi del caregiver, sia esso familiare o professionale, la necessità di incentivare le detrazioni fiscali per favorire l’emersione del lavoro nero, la necessità di individuare nuovi modelli di assistenza che tutelino le “pari opportunità” e la conciliazione vita/lavoro sia per le famiglie (in particolare modo per le donne) che per il personale domestico, in particolare modo quello addetto all’assistenza.

Problemi che si potrebbero risolvere abbastanza facilmente, se solo si volesse affrontarli con un approccio “serio e pragmatico”, che presti attenzione alle esigenze di tutti i vari attori (assistiti, assistenti, famiglie) evitando atteggiamenti egoistici e sciocchi particolarismi.

Alberto Cinetto*

*coodinatore Gruppo Badaben